27-31 Luglio: attraversata delle Alpi Marittime e delle Alpi Cozie

Queste sono le mie emozioni, condivise con i miei sublimi compagni di viaggio: IlGatto(Matteo), Declivio(Livio), lbmtb(Luca) e Salgomasudo(Dario)

Le tappe sono state:

  1.  Limone - Terme di Valdieri    
    foto di -->Livio

    Tracce Gps
  2.  Terme di Valdieri - Isola 2000
    foto di -->Livio

  3.  Isola 2000- Sambuco
    foto di -->Livio

  4.  Sambuco - Chialvetta
    foto di -->Livio

  5.  Chialvetta - Saluzzo
    foto di -->Livio


    Road Book




mercoledì 26 luglio, in serata, rendez vous a carmagnola con Dario e Livio: quì primo intoppo. La macchina di Livio è ko!! serio....accompagno Dario a Torino a prendere la sua poichè ne avremo bisogno, non essendo un giro circolare...
Il tutto prende alcune ore: siamo nell'ora di punta serale
A saluzzo ci rendiamo conto che è tardi. Telefonata al punto tappa e capiamo che abbiamo perso la prenotazione. Ci consoliamo con una lauta cena e chiediamo aiuto a Luca che via pc ci trova una sistemazione.
Al mattino giunge il Gatto, con bike e moto bike....spettacolare.
Ora si pedala, diretti verso il col du Sabion. Il cielo è terso e c'è un bel sole. Si entra, abusivamente, nel parco del mercantour e affrontiamo un traverso splendido. Sotto il colle troviamo due margari con cui scambiamo una piacevole conversazione.
Al colle scorgiamo il lago della Vacca e un nugulo di ragazzi che da basso ci chiedono se siamo italiani o francesi: alla risposta parte un popporopoooo da stadio..e vabbè...
Forse già ciucchi di ac. lattico nel cervello, facciamo fatica a trovare la militare per il col del Vei del Bouc ...questi è impedalabile: si spinge! Al ricovero Vernasca, carte e roadbook di Toniolo ci fanno sbagliare strada (30 min di spinta inutile). Camosci e stambecchi ci guardano attoniti: ce ne sono tantissimi!!!!
Uno ci accompagna, da vicino, fino al colle.
Incomincia a piovere e per mangiare il mezzo panino siamo costretti a "sfrattare" due camosce da un ricovero....pazzesco!!
La discesa pietrosa e viscida fa le sue vittime: il sottoscritto. Nell'atto di capottare, il piede sx rimane vincolato al pedale e la caviglia si torce. Dolore....10 min dopo, replay..senza frontflip, ma salto del manubrio stile cavallina. Nella salita a Valdieri, Dario cede..e il buon Gatto lo porta su.
Il morale è basso. La mia caviglia è malconcia. Faccio fatica a camminare. Dario si chiede: se le premesse sono queste
Il resto della band osserva in silenzio. Nel frattempo arriva Luca con il soccorso sanitario: ghiaccio e lasonil....e ci dormo sopra.
Al mattino, dalle finestre vediamo camosci "pascolare" intorno alla casa del GTA, il cielo è bello e la caviglia sembra andare. Ci provo: o la va o la spacco!!
Colazione abbondante, dopo cena scadente, si sale sul vallone di Valasca. Salita strepitosa, in ambiente bucolico. Dopo la piana, la strada militare è dissestata(peccato), ma, per chi ha una full, è goduria pura...purtroppo riesco a cadere in salita, stampando il mio ginocchio dx su una bella pietra...seguo i consigli dei compagni e mollo la tensione dei DX.
Sulla salita il Gatto incomincia il suo show di poser, con foto bellissime, mentre Livio, quando intravede difficoltà e piacere estremo, si esalta.
Ai laghi, vediamo il colle. Sarà 1 ora e mezza di spinta, ma il posto è da favola.
In cima, troviamo una giovane coppia intenta a fotografare il gipeto, lì appena reintrodotto...noi ci soffermiamo sulle tette...neanche l'altitudine ci fa dimenticare certe cose....
Non facciamo in tempo a mozzicare il sospirato panino che il cielo si oscura. Veloce discesa su Isola 2000 con capottone di Dario: mano e caviglia doloranti....sul Gta, piove sempre più forte e cerchiamo inutile riparo..zuppi arriviamo davanti a un ristorante(siamo in Francia): ci rifugiamo lì con iniziamo sommo dispiacere della titolare; ma quando sospira il nome cous cous, sente immediatamente 5 ordinazioni con altrettante birre. Piove e grandina, ma noi sbafiamo alla grande.
La tappa da 2000 ed oltri metri è persa: ciò è un sommo problema...un altro è lavare e asciugare i nostri abitini. Ci inventiamo di tutto e così al mattino presto proviamo a recuperare il tempo perso.
Veloce ascesa al colle della Lombarda, fantastico traverso del GTA su santuario di Vinadio (il diretur ha fatto la pista bianca facendo più veloce). Lì, ci concediamo la colazione: è la fine!! mangiamo di tutto!! Satolli ci dirigiamo al Col du Bravaria: salita assassine ci costringono a spingere, sudare e maladire tutto. Il Gatto è colto da visioni mistiche, mentre io vorrei uccidere il Cammello. Giunti alla cima, dopo veloce spuntino, ci godiamo un single track infinito....abbiamo fatto: 1000 metri in salita e il doppio in discesa
A Pietraporzio, in ritardo sulla tabella marcia, saliamo verso Moriglione: tentiamo il colpaccio ardito: arrivare fino a Chialvetta o almeno al rifugio Gardetta. 2800 metri di ascesa in una sola giornata: ciò non avverrà.
Alle 4 del pomeriggio siamo solo a quota 1700... dobbiamo arrivare fino a 2500, poche certezze sul sentiero (anche se ben indicato da 30x26) e sulla eventuale sistemazione. Animata discussione e ripiegamento su Sambuco: Il Gatto decide che è per lui presto e vuole farsi una ciga a quota 2000; noi scendiamo per un magnifico single track sopra Sambuco che ci porta dritti all'albergo della pace.
è sabato, avremmo perso la prenotazione (dovevamo essere lì il giorno prima), ma dopo un po' di discussione il giovane proprietario decide di sistemarci in un alloggio.
Dopo una cena luculliana, grappe e chiacchere, andiamo a dormire ancora una volta soddisfatti
Rifacciamo la salita "provata" il giorno prima, descrittaci brillantemente, ma proprio nel momento in cui ci immettiamo in uno spettacolare traverso, Dario rompe la catena: ciò avverrà altre 2 volte nell'arco di 30 min.
Cambio di catena e intervento di SuperTeoGatto con il suo nuovo smagliacatena: mitico . Abbiamo di nuovo perso tempo: addio all'ultima tappa. Il Battagliola si farà una altra volta
La salita al Bandia è bella, ben tracciata: io e Dario crolliamo. Il Gatto e Luca fanno a gara come una cronoscalata. La differenza sta però nel mezzo: uno corre con una Giant in carbonio, l'altro con una santa cruz camaleon sul pesantuccio. Complimenti a motoGatto!! E Livio? Beh, lui non fa testo: se ci fosse l'antidoping sarebbe out!! Ingurgita ettolitri di Gatorade plus, una miscela unica e segreta, fornitagli direttamente da casa madre.
Ammirata Rocca La Meja, Il lungo traverso, i merenderos, le loro battute stupide e le loro vettovaglie, giungiamo al Passo Gardetta.
Tutte le fatiche svaniscono di fronte al meraviglioso giochino della discesa; ma non contenti ci buttiamo sul sentiero occitano e che felici e contenti, ci fa giungere davanti al posto tappa. abbiamo assaporato tutto: massi, rocce, tratti esposti, fondi morbidi, scalini e rocce....di foto neanche a parlarne, siamo in trance!!
La sera, altra scorpacciata, con aggiunta di uno stupendo stufato di cervo. Ciò animerà la nottata, fino a far scattare l'alllarme gpl dello stanzino in cui siamo stipati...vorrà dire qualcosa?
E arriva così l'ultimo giorno: si parte in discesa. E' la parte finale del P.O.
Ad Acceglio, Livio e Teone fanno rifornimento di miscele e carburanti vari...è una vergogna!!
La salita al traversiera viene vissuta con alti e bassi da tutti: la fatica si fa sentire.
Alla Madonna delle Grazie, veniamo passati da un "Scott Team" sfvizzero: sono tanti, occhi sul manubrio e gambe depilate...e pedalano tutti su tali bici. Nella parte terminale, c'è pure una ragazza..e io mi ci incollo dietro. Sono rapito e non sento più la fatica. Mi metto pure a tirare il cammello e il gruppetto, poi mi accorgo che dietro, i compagneros, non ci sono. Mi fermo, li aspetto e finisce la fogatrancheagonistica. La salita sarà una sofferenza. E non solo per me.
Livio, invece, sull'ultima rampa: tira giù un paio di rapporti, si alza sui pedali e va....potere del gatorade
Al rifugio Carmagnola, si studia la discesa. Ognuno prova la sua sulla immensa pietraia: ci si diverte come bambini...
Sotto di 200 metri, ci aspetta un altro infinito single track: definirlo da urlo è poco...il sentiero è difficile e in alcuni punti esposto, ciò non toglie che la libide e l'adrenalina siano al massimo
Birre, bibite e una doppia coppa di gelato(del Gatto con sommo stupore della giovane e carina gestrice del rifugio melezet) coronano questo itinerario meraviglioso.
Grazie a tutti gli amici che mi hanno accompagnato e sopportato: e dunque, GRAZIE a Livio, Matteo, Luca e Dario